Questa domanda è la più diffusa tra chi comincia a praticare una qualsiasi attività sportiva partendo il più delle volte dalla camminata mattutina.
Oggigiorno fare sport è diventato un vero e proprio stile di vita e la tecnologia aiuta a misurare quello che si fa, quante calorie vengono bruciate e soprattutto quanta strada si percorre come il titolo suggerisce.
Esistono oggi in commercio molti dispositivi che possono essere d’aiuto per misurazioni sempre più accurate.
Gli ultimi modelli di Fitbit o le ultime applicazioni per smartphone che grazie ai sensori del telefono riescono a calcolare i passi possono essere i primi strumenti di misurazione dei passi ma restano troppo vaghi e spesso restituiscono risultati discordanti.
Il metodo migliore per misurare la distanza percorsa e scoprire ad esempio quanti passi coprono un chilometro di distanza è quello di utilizzare un contapassi.
Questo attrezzo infatti non misura unicamente la distanza percorsa ma i passi che si compiono nel tragitto.
Come fare il calcolo
Nella sfida di calcolare il numero di passi che copre un chilometro sarà utile comprendere alcune variabili che sono, sotto l’aspetto matematico, alla base di questo calcolo.
Nel calcolo del numero di passi utili bisogna inevitabilmente prendere in considerazione la lunghezza del proprio passo, tale misura è influenzata dall’altezza dell’individuo e dalla sua forma fisica.
Esistono tabelle che riportano queste misure e che comprendono altri fattori più o meno utili a questa misurazione.
Partendo da un soggetto di statura media che misura 170 centimetri di altezza si può affermare che il passo che ne deriva misuri 136 centimetri.
Un calcolo approssimativo di queste due variabili restituisce il risultato di 735 passi utili a coprire un chilometro.
Come visto questa misura è fortemente influenzata da molti fattori che riguardano la forma fisica dell’individuo.
Oltre a questi dati si può analizzare sia la predisposizione all’attività sportiva che i parametri fisiologici del soggetto, essi diventano utili a calcolare la resistenza del suo corpo in fase di stress oltre che a restituire una misurazione più consona al soggetto e quindi più veritiera.
Potrebbe infatti occorrere un numero maggiore di passi in soggetti che non reggono lunghe sedute sotto stress, nella parte finale del percorso relativo al chilometro oggetto di analisi il soggetto non allenato tende ad avvertire il peso dei muscoli che cominciano ad essere irrorati di acido lattico, questo influisce sulla falcata diminuendo la lunghezza del passo e aumentandone il numero utile a coprire la distanza prestabilita.
In linea generale ad un progressivo aumento della statura del soggetto le misurazioni riferite alla lunghezza della falcata aumentano, un soggetto di 190 centimetri di altezza misura un passo di 152 centimetri con un valore di 658 passi utili a coprire la distanza di un chilometro.
Una curiosità degna di nota riguarda l’andamento delle curve relative ai parametri di altezza e numero di passi in un chilometro.
Mentre in una prima fase di progressione dell’altezza i passi relativi seguono gli stessi livelli di incremento, superati i 190 centimetri di altezza tali numeri diminuiscono a ritmi maggiori.